L’idea di uno psicologo nello studio del medico di medicina generale nasce recentemente da una serie di considerazioni, esse invece tutt’altro che recenti, provenienti dall’ambito della psicologia della salute, che ruotano intorno ad una premessa di fondo: ogni malattia è psichica e somatica allo stesso tempo; in altri termini, non esiste malessere fisico che non si accompagni ad una sofferenza psichica e viceversa.



psicologo e medico

Quando la sig.ra Maria entra nello studio, il dott. Giorgio la fa accomodare.

Le chiede come sta il figlio, se ha poi dato quell’esame universitario così difficile.

La sig.ra Maria sorride, è da vent’anni che conosce il dott. Giorgio e in fondo, il suo figliolo, è come se l’avesse visto crescere.

La dott.ssa Renata le sorride gentilmente.

Da quando il suo medico gliel’ha presentata è contenta di poter contare anche su di lei.

Le dice che da quando suo marito ha fatto quegli incontri con lei le cose a casa vanno molto meglio, le sembra meno stanco del solito e ne è https://www.acheterviagrafr24.com/acheter-du-viagra/ contenta.

Ma oggi è venuta per un altro problema: da qualche giorno le sono spuntate delle bolle.

Certo è strano, perché non è mai stata allergica in vita sua. Che sarà? Il dott. Giorgio le consiglia di rivolgersi a un dermatologo, la dott.ssa Renata, invece, le chiede da quanto tempo sono comparse.

Ad un primo sguardo si potrebbe pensare che il dott. Giorgio e la dott.ssa Renata siano colleghi, entrambi medici.

E invece no.

Se la sig.ra Maria potesse rispondervi vi direbbe che uno è il proprio medico di base.

L’altra è una psicologa di base.

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A questo punto ci si potrebbe chiedere: che cosa ci fanno un medico di base e uno psicologo nello stesso ambulatorio?

L’idea di uno psicologo nello studio del medico di medicina generale nasce recentemente da una serie di considerazioni, esse invece tutt’altro che recenti, provenienti dall’ambito della psicologia della salute, che ruotano intorno ad una premessa di fondo: ogni malattia è psichica e somatica allo stesso tempo; in altri termini, non esiste malessere fisico che non si accompagni ad una sofferenza psichica e viceversa.

Attualmente, infatti, sia in ambito medico, che psicologico, si è arrivati a guardare all’essere umano in tutta la sua complessità, secondo un approccio, quello biopsicosociale, che mette in luce come, tanto le sue caratteristiche biologiche, quanto quelle psichiche, sociali ed ecologiche, siano inscindibilmente legate.

La ricaduta operativa di tali premesse ha a che vedere sempre più con la necessità di mettere a disposizione, all’interno dei contesti di cura primaria, anche competenze e strumenti psicologici per tutti quanti siano portatori di un problema relativo alla salute.

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Ecco quindi che, a partire dalla ormai nota esperienza pilota di Luigi Solano e della scuola di specializzazione in psicologia della salute di Roma, divenuta prototipo di altri interventi, l’idea dello psicologo di base si sta diffondendo sempre di più, in larga parte del territorio nazionale, a molteplici livelli, sia professionali che politici.

Vogliamo citare l’esempio più compiuto orientato in questa direzione, nonostante questo si discosti dalle altre più tradizionali esperienze relative alla psicologia di base, costituito dalla Regione della Campania che, nel 2013, ha approvato all’unanimità la proposta di legge a iniziativa popolare per l’istituzione dello “Psicologo del territorio” e l’introduzione della presenza stabile di questa figura nei settori dei servizi sociali e della scuola.

Pur essendo ancora lontani da una definizione istituzionale e quindi univoca di questa figura, la maggior parte delle esperienze che si collocano in questa direzione, con le dovute differenze, vede la figura professionale dello psicologo fianco a fianco al medico di medicina generale nell’attività di assistenza e cura dei suoi pazienti.

In quest’ottica gli ambulatori di medicina generale sono da considerarsi dei veri e propri osservatori privilegiati della vita delle persone: all’interno di tali contesti i medici entrano in relazione con i loro pazienti per lunghi anni, con regolarità e continuità, seguono le varie fasi delle loro vite, conoscono le dinamiche e le vicissitudini delle loro famiglie, gli eventi critici che segnano le loro storie.

Ecco quindi che dall’interno di questi osservatori privilegiati, gli psicologi possono intervenire leggendo la realtà globale del paziente, accogliendo e dando ascolto e voce alle domande di cui spesso i pazienti che si rivolgono al medico di famiglia sono portatori, domande spesso aspecifiche e che definiscono situazioni non psicopatologiche, in cui però è importante il ruolo giocato delle componenti psicologiche connesse.

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Tutte le esperienze attuate finora sono definite da alcune caratteristiche particolari: si tratta in sostanza, di un intervento di consulenza, più che di diagnosi e terapia, gratuito, breve e facilmente accessibile.

La finalità ultima è quella di integrare le dimensioni del curare e del prendersi cura, sostenendo e accrescendo così non solo il benessere del singolo, ma del sistema familiare e sociale all’interno del quale la persona è inserita e, ancor più https://www.acheterviagrafr24.com/prix-du-viagra-en-pharmacie/ in generale, della comunità  intera.

Chi meglio del proprio medico di base conosce così profondamente la storia di vita dei propri pazienti? In questo senso l’affiancamento dello psicologo diventa quella risorsa in più per evitare ai pazienti inutili esami costosi e invasivi, laddove la consulenza dello psicologo può, con un breve intervento, offrire una più ampia comprensione di quelle problematiche che non sempre possono essere risolte con il solo intervento medico.

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